L'indice FTSE MIB ha ridotto i guadagni precedenti e ha chiuso in ribasso dell'1% a 23.681
centrando gli obbiettivi grafici di giornata
tra i timori che i severi blocchi Covid in Cina possano estendersi anche a Pechino e il calo di
Wall Street con il Nasdaq sotto di 3 punti percentuali.
Il nervosismo di crescita dovuto ai rischi di chiusura degli stabilimenti in Cina ha messo sotto pressione il settore
automobilistico di Milano, con Stellantis in calo del 3,2% e Pirelli in calo del 2,5%.
Anche il settore finanziario ha chiuso in ribasso, come si è visto con una perdita
del 3,2% per UniCredit.
le utilities invece hanno continuato a sovraperformare l'indice.
Anche le principali borse europee hanno chiuso in rosso la sessione, con il DAX 30 in calo
di oltre l'1% per chiudere a 13.750, Parigi con il CAC40 -0.5% a 6,415 trascinati dai
settori difensivi, inclusi i beni di prima necessità. L'economia mondiale deve affrontare
due fattori che si ripercutono sulla crescita dell inflazione derivanti da un nuovo
focolaio di coronavirus in Cina e dalla crisi ucraina. Un peggioramento delle prospettive
globali è arrivato sulla scia di un inasprimento aggressivo da parte delle principali
banche centrali per domare l'inflazione è su livelli record.
Sul lato aziendale, HSBC è crollata di oltre il 5% dopo che la banca ha registrato un calo
del 27% dell'utile trimestrale. AB Foods è scesa del 5% dopo che la società ha avvertito
che avrebbe aumentato i prezzi per far fronte all'inflazione incontrollata.
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