l'indice FTSE MIB è sceso leggermente sotto 24.800, interrompendo un rally di tre giorni che aveva
portato l'indice ai massimi da aprile. Gli investitori devono valutare i toni da falco della Federal Reserve statunitense, emersi dai verbali della riunione di dicembre, e hanno atteso ulteriori dati economici per avere maggiori indicazioni sulle prospettive economiche globali. I responsabili delle politiche della Fed hanno continuato a indicare l'opportunità di ulteriori rialzi dei tassi e la necessità di mantenere una politica di inasprimento fino a quando i dati in arrivo non forniranno la certezza che l'inflazione sia su un percorso di discesa sostenuta verso il 2%. Sul fronte dei dati nazionali, il tasso d'inflazione italiano si è moderato all'11,6% a dicembre, come previsto, rispecchiando una tendenza simile in Germania, Francia e Spagna. Tra i singoli titoli, la società di servizi di pubblica utilità Hera ha guidato le perdite, con un calo di oltre il 2%, seguita da Prysmian (-1,8%). Al contrario, Tenaris, Mediobanca e Unicredit hanno registrato i maggiori progressi, con guadagni superiori allo 0,5% ciascuno.
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