L'aspra battaglia tra Democratici e Repubblicani per evitare un default degli Stati Uniti si è spostata domenica al Congresso, dove il dibattito si preannuncia teso e l'esito ancora incerto.
Dopo una maratona di negoziati, il presidente Joe Biden e il leader del Congresso repubblicano Kevin McCarthy hanno annunciato sabato sera un accordo di massima sull'innalzamento del tetto del debito statunitense per scongiurare la minaccia di bancarotta il 5 giugno.
Ma l'accordo deve essere approvato da un Congresso diviso ed è già oggetto di una ribellione da parte di rappresentanti eletti progressisti e conservatori, alcuni dei quali lo definiscono una capitolazione.
"Forse non soddisferà tutti, ma è un passo nella giusta direzione che nessuno si aspettava", si è difeso domenica su Fox News il leader repubblicano Kevin McCarthy,
La Camera dei Rappresentanti, dove i repubblicani hanno una fragile maggioranza di 222 a 213, voterà mercoledì. Successivamente voterà il Senato, controllato dai Democratici (51-49).
Sabato sera anche il Presidente Biden ha accolto con favore il compromesso, che è "una buona notizia, perché evita quello che sarebbe stato un default catastrofico".
Nel pomeriggio avrebbe dovuto incontrare nuovamente il leader repubblicano per finalizzare i termini dell'accordo, che dovrà anche essere trasposto in una proposta di legge, secondo una dichiarazione rilasciata domenica dal leader della minoranza democratica alla Camera, Hakeem Jeffries
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