L'indice FTSE MIB ha allungato la discesa mattutina e ha chiuso in ribasso del 2% a 26.050 mercoledì, un minimo di due mesi, sottoperformando le altre borse europee a causa del pesante peso delle perdite del settore finanziario milanese, mentre gli investitori hanno valutato una serie di dati economici fondamentali.
L'inflazione in Italia è scesa meno del previsto al 7,6% a maggio, a fronte di un rallentamento più rapido del previsto in Francia e Germania. Nel frattempo, il PIL nazionale è stato rivisto per mostrare un tasso di crescita più elevato rispetto alle stime precedenti, sottolineando la resistenza delle economie europee alla stretta della banca centrale e aggiungendo un margine per ulteriori rialzi dei tassi a Francoforte. I timori di una politica più restrittiva sono stati prevalenti anche negli Stati Uniti dopo i solidi dati sul lavoro. Le azioni di UniCredit sono crollate del 3,5%, guidando le perdite degli istituti di credito. Allo stesso tempo, anche l'Eni ha perso il 3,5% a causa del crollo dei prezzi del petrolio.
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