Il FTSE MIB ha ridotto i guadagni della mattinata perdendo lo 0,66% e chiudendo a quota 30.250 giovedì, in linea con la performance dei suoi omologhi europei, dopo che i dati sull'inflazione statunitense, superiori alle attese, hanno sollevato il timore che la Federal Reserve possa riconsiderare l'entità dei tagli ai tassi previsti per l'anno in corso. I dati recenti hanno anche indicato che la produzione industriale
italiana è scesa dell'1,5% a novembre 2023, la contrazione maggiore da aprile e ben al di sopra delle stime del mercato che prevedevano un calo dello 0,2%. Sul fronte societario, Banca Monte Paschi Siena (-4,5%), A2a (-2,9%) e Azimut (-2,9%) sono stati tra i maggiori ritardatari, dato che quest'ultima prevede di chiudere l'esercizio 2023 con un utile netto rettificato compreso tra 445 e 455 milioni. Si è invece distinto Iveco Group, che è salito di quasi il 6%, grazie alla decisione di Goldman Sachs di alzare il target di prezzo della società.
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