Il FTSE MIB è salito dello 0,39% a 33.885 mercoledì, raggiungendo massimi che non si vedevano dalla crisi finanziaria del 2008, alimentati da una robusta performance del settore bancario, con i principali istituti di credito come Unicredit e Intesa Sanpaolo che hanno tutti registrato guadagni superiori all'1%. Inoltre, Leonardo ha guadagnato il 3,5% dopo aver ricevuto valutazioni di target price più elevate da parte
di alcune banche d'investimento. Al contrario, le utility hanno sottoperformato, con Erg (-4,9%) e A2a (-2,6%) tra i maggiori ritardatari della seduta. Nel frattempo, gli investitori hanno rivolto la loro attenzione a un calo più netto del previsto dell'attività industriale dell'Eurozona e hanno accolto i commenti dovish dei responsabili politici della BCE. Pierre Wunsch, membro del Consiglio direttivo, ha accennato alla possibilità di un imminente taglio dei tassi di interesse, nonostante la persistente inflazione salariale e l'aumento dei prezzi dei servizi. Allo stesso modo, François Villeroy, capo della banca centrale francese, ha suggerito che la BCE potrebbe avviare tagli dei tassi in primavera, esprimendo fiducia nella sua capacità di affrontare l'inflazione.
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