Il FTSE MIB è sceso dell'1,2% per chiudere a 40.167 lunedì, segnando il calo più marcato tra i principali indici europei, a causa di un mix di venti contrari tecnici e macro che hanno pesato sulle azioni italiane. Un aggiustamento tecnico all'apertura ha visto l'indice cedere circa l'1,76%, spinto dallo stacco dei dividendi da 23 titoli blue-chip, che ha provocato vendite meccaniche e distorto le perdite del titolo. La
pressione generale ha fatto seguito al declassamento del 16 maggio del debito sovrano statunitense da parte di Moody's ad Aa1, che ha spinto al rialzo i rendimenti dei Treasury e smorzato la propensione al rischio globale. In Europa, le previsioni di primavera della Commissione europea hanno tagliato la crescita dell'eurozona allo 0,9% dall'1,3%, citando l'incertezza legata alle tariffe, mentre l'IPC di aprile ha confermato la persistenza dell'inflazione, principale al 2,2% e di fondo al 2,7%, rafforzando le aspettative di una prolungata restrizione della BCE. I titoli finanziari hanno guidato le perdite, con Intesa Sanpaolo, Generali, Mediobanca, Banco BPM e BPER Banca in calo tra il 2,2% e il 3,9%. Anche Moncler è scesa del 4,6%, sotto pressione a causa dei deboli dati provenienti dalla Cina, un mercato chiave del lusso.
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