L'indice FTSE MIB è sceso dello 0,4% per chiudere a 22.320
mentre il peggioramento delle prospettive economiche mentre i mercati continuano ad adattarsi alla possibilità di una politica monetaria ancora più restrittiva da parte della Federal Reserve. hanno continuato a mettere sotto pressione i titoli azionari mondiali. Le aspettative di un calo dei consumi hanno colpito in particolare i marchi milanesi del lusso. Anche i titoli del settore energetico sono scesi, seguendo il calo dei prezzi del greggio. D'altro canto, le banche, che pesano molto, hanno sovraperformato il mercato più ampio, con Banco BPM che ha guadagnato oltre il 2%. Il settore ha continuato a salire dopo la decisione di politica monetaria della BCE della scorsa settimana, sostenuta dalla sospensione del sistema a due livelli per il rimborso delle partecipazioni in eccesso da parte delle banche.
Gli investitori continuano a preoccuparsi dell'inflazione e di ciò che la Federal Reserve dovrà fare per ridurla. L'indice dei prezzi al consumo di martedì, più alto del previsto, è stato il primo segnale che l'inflazione potrebbe non aver ancora raggiunto il suo picco, e nulla di ciò che è accaduto da allora ha fornito un motivo per modificare questa tesi.
La Fed, non mostra alcun segno di rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi. La questione non è più se alzerà i tassi di tre quarti di punto o di un punto intero quando si riunirà la prossima settimana, ma dove si fermerà alla fine.
La Germania entrerà in recessione trascinandosi dietro i paesi come Italia più esposti al debito.
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