L'indice FTSE MIB ha chiuso in ribasso del 2,5% a 21.295,
mentre gli investitori sono sempre più preoccupati per le possibilità di recessione. La fiducia nella stabilità politica dell'Italia è stata intaccata anche dal fatto che il primo ministro Mario Draghi ha lasciato il vertice della NATO per risolvere le questioni politiche a Roma, dopo la divisioni nel partito M5S. Il pesante settore bancario milanese è crollato in media del 3,7%, con i due maggiori istituti di credito italiani, Intesa Sanpaolo e UniCredit, che sono scesi entrambi di oltre il 5%. Nel frattempo, è stato riferito che il governo italiano approverà un nuovo pacchetto di aiuti per l'energia del valore di 8 miliardi di euro per contrastare l'impennata dei prezzi delle utility in seguito ai tagli del gas naturale provenienti dalla Russia. Sul fronte dei dati, il tasso di disoccupazione italiano di maggio è risultato inferiore alle aspettative, attestandosi all'8,1%, il più basso dall'inizio della pandemia, mentre i prezzi alla produzione hanno continuato a decelerare.
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