l'indice FTSE MIB è sceso sotto a quota 22.300, in ritirata rispetto al balzo del 3% di ieri,
verso il supporto di 22000
il rialzo dei tassi di 75 pb da parte della Fed. dopo un primo rimbalzo a Wall street che ha accolto la mossa della FED come un intervento decisivo per combattere inflazione deve fare i conti su una possibile recessione dovuta a un costo del denaro più alto.
I titoli del settore tecnologico e dei beni di consumo hanno subito i maggiori ribassi dopo l'impennata dovuta alla notizia che l'economia italiana, fortemente indebitata, avrebbe ricevuto un sostegno con l'aumento dei costi di finanziamento da parte della BCE. Il pesante settore bancario ha registrato perdite di minore entità, con perdite dell'1% per Intesa Sanpaolo e UniCredit. Infine, anche il settore delle utility si è ritirato dai livelli più alti toccati nella scorsa seduta, sullo sfondo di una nuova domanda per i fornitori di energia nazionale dopo che Gazprom ha dichiarato di voler ridurre del 15% le forniture di gas naturale all'Italia.
La Federal Reserve statunitense ha aumentato mercoledì il suo tasso di riferimento principale di tre quarti di punto 75 pbs portandolo tra l'1,50% e l'1,75%, la prima mossa di questo tipo da 28 anni, nel 1994 La banca centrale statunitense ha segnalato l'intenzione di continuare ad aumentare il tasso sui fed funds al 3,4% alla fine del 2022 e poi al 3,8% alla fine del 2023, al fine di contenere iper- l'inflazione,
I membri del FOMC hanno alzato significativamente la loro previsione per il tasso dei fed funds al 3,4% entro la fine dell'anno, rispetto all'1,9% delle ultime proiezioni fatte a marzo.
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