L'indice FTSE MIB ha annullato i guadagni iniziali e ha chiuso in ribasso dell'1% a 22.760 ,
seguendo le altre borse europee, mentre gli investitori erano cauti in vista dei verbali dell'ultima riunione del FOMC. I dati sull'inflazione del Regno Unito, più caldi del previsto, hanno fatto riaffiorare i timori di un inasprimento della politica monetaria da parte delle principali banche centrali, mettendo sotto pressione i titoli tecnologici e automobilistici di Milano. La STMicroelectronics è scesa del 4,3%, mentre Pirelli e Iveco Group hanno perso oltre il 3% ciascuno. Anche il pesante settore bancario è passato in territorio negativo nelle contrattazioni pomeridiane: gli investitori si sono scrollati di dosso l'upgrade del target price di UniCredit da parte di Jefferies e hanno chiuso in piano. D'altro canto, l'aumento delle bollette energetiche in Italia ha incrementato la domanda di titoli delle utility, con Eni, Italgas e Terna che hanno chiuso in forte rialzo. Sul fronte dei dati, il PIL dell'Eurozona per il secondo trimestre è stato rivisto leggermente al ribasso, indicando una crescita trimestrale dello 0,6%, ma segnando comunque il ritmo di crescita più elevato degli ultimi tre trimestri.
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