Il FTSE MIB ha mantenuto le perdite della mattinata, scendendo dell'1,29% per chiudere a 34.010 venerdì, mentre gli operatori hanno rivisto le loro aspettative sui tagli ai tassi di interesse della Federal Reserve dopo la pubblicazione di dati sull'occupazione statunitense più forti del previsto. A marzo, l'economia statunitense ha aggiunto 303.000 posti di lavoro, superando notevolmente le aspettative,
mentre il
tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 3,8%. In particolare, l'importante settore finanziario italiano è stato colpito, con i principali istituti di credito come Intesa Sanpaolo e Unicredit che hanno subito una flessione di circa l'1,5% ciascuno. Anche Banca Monte Paschi Siena ha registrato un calo del 3%. D'altro canto, Eni si è distinta come una delle poche società in territorio positivo, con un aumento dell'1%. Il rialzo è dovuto al fatto che il consiglio di amministrazione di Eni ha proposto all'assemblea un buyback di 1,1 miliardi di euro, che potenzialmente potrebbe essere portato a 3,5 miliardi di euro. Guardando alla performance settimanale, il FTSE ha registrato un calo del 2,3%.
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