Il FTSE MIB è sceso sotto i 38.600 venerdì, per poi chiudere praticamente incambiato, influenzato dalle crescenti tensioni commerciali. Le tariffe statunitensi sulle importazioni da Messico e Canada e un dazio del 10% sulle merci cinesi entreranno in vigore il 4 marzo, sollevando preoccupazioni sul commercio globale e sulla crescita economica. Il Presidente Trump ha suggerito che un potenziale
accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito potrebbe essere esente da dazi, ma ha anche indicato le prossime tariffe sull'UE, aumentando ulteriormente l'incertezza del mercato. Tra le notizie societarie, la STMicroelectronics è scesa del 2% e l'Eni ha subito un calo di quasi l'1,5% dopo aver riportato un utile netto rettificato di 5,3 miliardi di euro per il 2024, segnando un calo del 37% rispetto all'anno precedente. Anche UniCredit e Leonardo hanno registrato perdite superiori all'1%. Tra le note positive, Nexi ha registrato un'impennata di quasi il 9% dopo aver registrato un aumento del 7% su base annua dell'utile di base a 1,86 miliardi di euro, rispettando le previsioni della società e fornendo un po' di ottimismo in mezzo ai cali del mercato più ampio.
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