Il FTSE MIB ha chiuso in marginale ribasso a 33.604,8 lunedì, mentre il sentimento degli investitori è diventato più cauto dopo il rally della scorsa settimana guidato dai commenti dovish del presidente della Fed Jerome Powell sui tassi di interesse. L'attenzione del mercato si è ora rivolta ai prossimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti e in Europa, che potrebbero offrire alle banche centrali spunti fondamentali e potenziali giustificazioni per tagli dei tassi su entrambe le sponde dell'Atlantico. Nel frattempo, sono
cresciute le preoccupazioni per le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Recordati Ord è stato il maggior perdente tra i singoli titoli, con un calo di oltre l'1%, seguito da Unipol, che ha perso lo 0,9%. Anche le banche hanno sofferto, con Bper Banca in calo dello 0,9%, mentre Banca Mediolanum, Banca Popolare di Sondrio e Banco BPM sono scese dello 0,7% ciascuna. In positivo, Telecom Italia è salita del 2,1% grazie alle speculazioni su un potenziale consorzio che si sta preparando ad acquisire la quota di Vivendi. Anche i titoli petroliferi hanno registrato una buona performance, beneficiando dell'aumento dei prezzi del greggio in seguito al rinnovato conflitto tra Israele e Hezbollah
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